Un sistema di recettori:
la modulazione di frequenza
Il rapporto e la reazione a segnali esterni e interni come la propiocettività, l'enterocettività e l'omeostasi chimica, presume l'esistenza di un'organizzazione recettiva. Se la natura dei segnali è assai varia, abbiamo due possibili soluzioni di base: o varia il recettore secondo il tipo di segnale (recettore specializzato) o il recettore presenta una sensorialità universale. Nel vivente notiamo tutta una gamma di possibilità: da sensori cellulari ad alta definizione operativa come la retina, passiamo alla genericità di recettori protopatici sia cutanei che viscerali. Il recettore non si limita a ricevere gli stimoli ma li trasmette alle strutture successive poste "in serie". Dato che ogni varietà di sensori è adatta a ricevere un diverso tipo di segnali e deve spedirli su un sistema unificato di conduzione quale quello dendro-assonico (vd. https://youtu.be/56fZIHoVjIY), ne deriva che il recettore deve trasformare il segnale captato nella forma di energia adatta ad essere trasmessa effettuando una MODULAZIONE di frequenza. La trasformazione del segnale esterno o periferico si chiama TRASDUZIONE ovvero traduzione in codice o codificazione.
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