Calamite proteiche: il collagene.
Le molecole proteiche si comportano come calamite elementari che sottoposte a un campo elettromagnetico formano delle file che seguono le linee di forza del campo, come farebbe la limatura di ferro.
Questa eccezionale scoperta operata nel 1950 dai fisici giapponesi Fukuda e Yasuda consistette nell'aver evidenziato nel COLLAGENE la ragione delle reazioni piezoelettriche* della struttura proteica. Le strutture proteiche sono infatti dotate di proprietà piezoelettriche e ferro-elettroniche e sono in realtà dei trasduttori che posseggono un intrinseco fisiologico potenziale elettronico che può essere modificato da variazioni fisiche di tipo meccanico, termico e elettromagnetico.
La molecola del collagene è una spirale costituita da catene di proteine bipolari, cioè con polarità diversa alle due estremità. Tali molecole sono legate fra loro come calamite dalle polarità opposte. Se cambia nel contesto della molecola il livello di polarizzazione c'è tendenza al disordine e alla disorganizzazione della struttura. Se invece il livello di polarizzazione viene alzato, la struttura proteica si rinsalda. I biopolimeri posti in un campo magnetico hertziano in acqua e in vitro si orientano secondo le linee di forza del campo cioè perpendicolari al senso di propagazione dell'energia. Inizia un movimento di rotazione micrometrica delle proteine, di orientamento del campo.
*proprietà di polarizzarsi, di caricarsi elettricamente
(“Energia per la vita”, Giovanni Ruju, ed. Layout, p. 11-12)